SEGNALAZIONE a cura di Roberto Scarpone

Louis Oreiller ha 87 anni e non si è mai mosso dalle sue valli intorno a Rhemes Notre Dame,  in Valdaosta. Di quei luoghi conosce il carattere di ogni canalone, di ogni roccia, può chiamare per nome ogni volpe, camoscio, vipera o valanga.

Incastonato tra il parco nazionale del Gran Paradiso e una riserva di caccia, famiglia povera e vita durissima, stenti  e sacrifici unica risorsa per non morire di fame è cacciare di frodo, contrabbandare o lavorare da manovale.

Poi tutto cambia, soprattutto il suo modo di vedere, diventa guardacaccia e poi guardaparco il più bravo, perché conosce tutti i trucchi come e meglio dei suoi ex colleghi. Cambia il suo approccio con il tutto, gli animali e l’ambiente in cui vivono.  Nelle lunghe giornate solitarie la consapevolezza, l’amore per l’aquila, per la marmotta, per il tasso, trasforma gli alberi in sculture, e racconta, di un mondo antico che non è più, una memoria preziosa, una personalità da  guascone, una teatralità che solo un vecchio saggio può avere.

Irene sa ascoltare, ama la montagna nello stesso modo, dello stesso amore e sa scrivere, benissimo, un tocco leggero e luminoso che fa splendere le parole.

E in questi preziosi elementi nasce la magia di una storia.