
Spartiacque Ovest e Nord Valbusagno (GE)
10 Ottobre 2020 – 21,8 km
Taccuino di marcia:
Il crinale sopra casa divide la Val Polcevera dalla Val Bisagno, le due valli periferiche di Genova, la storia delle quali è intimamente connessa alla storia della Dominante. Senza queste valli Genova non avrebbe avuto respiro, acqua, cibo, risorse.
Decido di faticare un po’ di più e di seguire quasi tutto il crinale, su un sentieraccio che in realtà è nato sulla ferita degli impianti di un gasdotto. Così aumenta il saliscendi, ma resta a lungo la visuale su entrambe le valli.
Riacchiappo l’Alta Via per dirigermi a est verso i piani di Creto, un luogo ameno, sede di villeggiature otto-novecentesche, che avrebbe bisogno di essere rivoltato da un piano paesaggistico serio che buttasse giù qualcosa e risistemasse molto. Utopie.
Su Instagram pullulano le foto di meraviglie paesaggistiche che spesso nascondono, dietro l’angolo orrori ambientali. Questa ricerca di una realtà edulcorata nella quale rifugiarsi mi irrita da sempre.
Raccontarsi e illudersi di vivere nel mondo perfetto significa anestetizzarsi.
Invece lungo i percorsi, soprattutto quelli vicino alle città, il degrado è una costante, e si accompagna alla sopravvivenza della natura, della quale facciamo indegnamente parte anche noi, esseri umani.
Da Creto arrivo sino alla Gola di Alpesisa, passaggio collettore tra Val Bisagno e Valle Scrivia, sentiero antico. E scendo giù verso i tentacoli della città che sa ancora di campagna, con le balze di pietra calcarea a reggere la terra per gli olivi coltivati che resistono tra le pievi millenarie di San Martino e san Cosimo di Struppa.

Ripercorri il cammino…
