Fra’ Dolcino, ribelle medievale. La storia della sua vita e l’eredità della sua esperienza nel territorio, tra itinerari e scenari che fecero da quadro alle sue vicende

Or dì a fra Dolcin dunque che s’armi,
tu che forse vedra’ il sole in breve,
s’ello non vuol qui tosto seguitarmi,
sì di vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch’altrimenti acquistar non saria leve.”
Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXVIII, (vv.55-60)
Inevitabile citare Dante, che scriveva questi versi nel 1300, quando Fra Dolcino era ancora vivo: per questo il sommo poeta affida a Maometto la profezia relativa all’arrivo di Fra’ Dolcino nel luogo dell’eterna dannazione; Fra’ Dolcino, al secolo forse, Davide Tornielli, sempre ipoteticamente nato a Prato Sesia intorno al 1291 è uno dei grandi personaggi della storia religiosa e politica del primo Trecento.
Il suo nome è ripetutamente citato nel romanzo di Umberto Eco «II nome della rosa» nelle parole dell’inquisitore Bernardo Gui.
Certo la sua presenza attraversa le montagne tra Novara e Vercelli, nel tentativo di costruire una sorta di «stato libero» della fede, in cui una rinnovata lettura spirituale dei Vangeli si accompagna a una messa in discussione delle regole sociali.
Il potere secolare e religioso non poteva accettare questi stravolgimenti: il risultato sarà una persecuzione sistematica dei dolciniani e del loro capo, che sarà processato e bruciato a Vercelli nel 1307.
La sua figura, tra eresia, eversione e rilettura romantica, attraversa nei secoli la storia della Valsesia, divenendo motivo di rivendicazione ed orgoglio politico all’inizio del Novecento sino al dopoguerra: esemplare la vicenda di costruzione, distruzione e ricostruzione del cippo commemorativo di Monte Rubello.
In questo viaggio, sfruttando itinerari e scenari che fecero da quadro alle vicende e agli spostamenti di Fra’ Dolcino e dei suoi fedeli ricostruiremo in maniera dettagliata la storia della sua vita, le istanze proposte dalla sua predicazione, lo stato della ricerca e della documentazione, l’eredità della sua esperienza nel territorio.
Giovedì 11 maggio – Da Genova alla Valsesia
Si parte!
Con bus riservato raggiungiamo Romagnano Sesia, siamo ancora in pianura ma già vediamo le Alpi: qui avremo la possibilità di visitare un inusuale edificio rivestito di affreschi, la cosiddetta cantina dei santi.
Proseguiamo a piedi all’imbocco della valle, raggiungendo Prato Sesia dove, secondo la tradizione, è nato Fra’ Dolcino.
Segue un itinerario escursionistico in prossimità del Castello di san Lorenzo.
Pranzo in corso di escursione.
Al termine dell’escursione riprendiamo il bus per raggiungere Varallo Sesia per la cena e il pernottamento in Albergo Italia
Venerdì 12 maggio – Valsesia: in fuga con Fra’ Dolcino
Colazione del mattino a buffet in hotel e trasferimento con il bus nell’area dell’Oasi Zegna all’interno della quale si trova un percorso ad anello che tocca alcuni luoghi significativi legati alla vicenda di Fra’ Dolcino, durante la sua predicazione: è proprio tra i Monti Tirlo, Civetta e Rubello che si concluse la sua battaglia nel 1307 per mano dei crociati.
Il tracciato, oltre a consentire l’evocazione storica, ci permette di godere di ampi scenari montuosi.
Pranzo libero in corso di escursione.
La giornata si chiude con un passaggio presso l’antico santuario della Madonna della Brughiera a Trivero, che raggiungiamo in bus prima di rientrare a Varallo per cena e pernottamento.
Sabato 13 maggio – Storie di armi, speranze ed eresia tra Rassa e Scopello
Colazione a buffet in hotel.
Trasferimento in bus a Rassa, dalla quale partiremo per una escursione che coinvolgerà tutta la giornata, distribuendo in maniera pacata le nostre energie lungo un percorso che sale costantemente, ma dolcemente.
Pranzo in corso di escursione.
Sulla via del rientro a Scopello, presso la chiesa di Santa Panasia, racconto relativo allo Statuto di Scopello del 1305, controverso documento relativo alla presenza di Dolcino in Valsesia.
Domenica 14 maggio – Ancora fughe e battaglie…
Colazione del mattino a buffet in hotel.
Una bella escursione sul Monte Fenera, altro scenario di evocazioni dolciniane ed anche paesaggistiche ed ambientali, chiude il racconto della trecentesca vicenda di armi, fede, speranze, fughe e roghi…
Pranzo in corso di escursione.
Prima di ripartire sosta al santuario di Montrigone a Borgosesia, piccolo Sacro Monte, legato a quello più noto di Varallo Sesia.
Rientro nelle località di partenza.

SI PARTE DA GENOVA
Ħ Genova – Piazza della Vittoria lato Inps, ore 7.30
Ħ Genova – Stazione Principe, ore 7.45
Ħ Genova – Sampierdarena, via Dino Col ore 7.50
Nota: per chi avesse difficoltà a raggiungere la località di partenza, all’iscrizione è possibile concordare punti d’incontro alternativi e conseguenti trasferimenti personalizzati, che consentano di poter effettuare la maggior parte del viaggio con il resto del gruppo
Gruppo minimo 20 partecipanti
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: 75 euro
ALTRI SUPPLEMENTI: trasferimenti personalizzati da altre località – (da definire)
ACCONTO: 200 euro
Prenotazione immediata, necessaria sino ad esaurimento posti disponibili
PRENOTA PER TEMPO!
Ai primi 10 partecipanti iscritti è riservato un buono sconto del valore di 40 euro, utilizzabile in occasione della prossima iscrizione ad un nostro viaggio: per la graduatoria fa fede la data di ricevimento dell’acconto.
Saldo entro il 25 aprile 2023
Pagamento con bonifico: Coordinate Bancarie IBAN IT89O0569601600000018882X00
Pagamento con carta di credito: https://pay.vivawallet.com/celeber
Specificare Nome e Cognome, Causale “Valsesia ASC mag23”
LA QUOTA COMPRENDE
- Viaggio in bus riservato
- Sistemazione in camera a due letti in hotel ***
- Trattamento di prima colazione e cena in hotel
- Tasse di soggiorno
- Ingressi, visite e monumenti citati in programma, sistema microfonaggio
- Accompagnamento e assistenza culturale a cura di G. Pedretti e F. Cellerino
- Polizza assicurativa “medico-bagaglio-annullamento”
LA QUOTA NON COMPRENDE
- Quanto non indicato in ‘comprende’
- Quattro pasti liberi, le mance